Gli italiani e la casa: cos’è cambiato dal 2018 ad oggi? Ce lo dice CasaDoxa
Tabella dei contenuti
Come sono cambiate le abitudini abitative degli italiani dal 2018 ad oggi? Ce lo dice il report di CasaDoxa, l’Osservatorio a 360° sugli italiani e la casa.
L’analisi, svolta prendendo in esame un campione rappresentativo di 7000 nuclei famigliari, intervistati ogni anno dal 2018 ad oggi, mostra una realtà in profondo mutamento: sono emersi nuovi bisogni, nuove priorità, una spiccata propensione per le “smart home”, una maggiore sensibilità nei confronti delle problematiche ambientali e del risparmio energetico, e, ultimo ma non meno importante, è radicalmente cambiato il modo di vivere gli spazi domestici.
Ma vediamo nel dettaglio i vari aspetti messi in luce dall’Osservatorio.
Nuove opportunità abitative degli italiani
I dati raccolti dall’Osservatorio CasaDoxa evidenziano come, nonostante l’incerta situazione economica attuale, la maggior parte delle famiglie italiane desidera cambiare casa nei prossimi quattro anni.
Nel 2018 solo il 21% dei nuclei famigliari intervistati aveva manifestato questa volontà, mentre nel 2022 questa percentuale è salita al 25%. Ciò significa che, rispetto a quattro anni fa, oggi un milione di famiglie italiane in più sogna una nuova abitazione.
Le seconde case
Anche i possessori di seconde case sono aumentati.
Nel 2018 i nuclei famigliari che avevano a disposizione una seconda casa – di proprietà o in affitto – erano il 19%. Nel 2022, le famiglie che possiedono una seconda casa sono 700 mila in più, raggiungendo una percentuale del 22%.
I nuovi bisogni
Ma cosa guida le famiglie italiane nella ricerca di una nuova abitazione?
Secondo il report, rispetto al 2018, oggi sono principalmente la necessità di avere a disposizione una stanza in più (+36%) e il desiderio di possedere un terrazzo (+12%) ad incidere sulla scelta di cambiare casa.
In seguito alla pandemia, è dunque cresciuto negli italiani il sogno di possedere un’abitazione di grandi dimensioni.
Se nel 2018 solo il 58% delle famiglie italiane dichiarava di essere disposto ad allontanarsi dal centro pur di vivere in spazi più ampi, oggi questa percentuale è salita al 72%. Viceversa, se quattro anni fa il 42% dei nuclei famigliari accettava di vivere in una casa più piccola, ma ubicata nel cuore della città, oggi solo il 28% è disposto ad accettare questo compromesso.
Il concetto di prossimità: le nuove tendenze
I servizi
La tipologia di servizi ubicati nei pressi della propria abitazione ha assunto, con il tempo, sempre maggiore importanza per le famiglie italiane.
In primis i parchi e le aree verdi: rispetto al 2018, oggi il 33% in più delle famiglie italiane ritiene fondamentale la loro vicinanza a casa. Seguono i negozi di prossimità (+20%), i servizi dedicati allo svago, come bar, cinema, ristoranti o teatri (+18%) e i trasporti pubblici (+12%).
Il lavoro
Ciò che davvero stupisce, però, è l’inversione di tendenza nell’importanza attribuita dalle famiglie italiane alla vicinanza tra la propria abitazione e il luogo di lavoro.
Oggi non si desidera più la casa vicino al lavoro, bensì un lavoro vicino a casa, e solo il 51% degli intervistati ha definito importante questa prossimità.
La sostenibilità ambientale
Oggi il concetto di sostenibilità ambientale è divenuto sempre più rilevante e centrale nell’agenda dei governi di tutto il mondo, e ciò inevitabilmente si riflette anche sulla vita quotidiana di milioni di persone.
Già nel 2018, il 78% delle famiglie italiane si dichiarava attento alle tematiche ecologiche e ambientali, ma negli ultimi quattro anni questa percentuale è cresciuta esponenzialmente, registrando un +13%. Oggi, la quasi totalità delle famiglie italiane (91%) riconosce l’importanza del tema della sostenibilità ambientale.
L’alta efficienza energetica, una nuova priorità
Dal raggiungimento di questa nuova consapevolezza deriva il desiderio di possedere case più efficienti dal punto di vista energetico.
Nel 2018, il 44% degli italiani avrebbe destinato un’ingente quantità di denaro per la riqualificazione energetica della propria abitazione. Oggi, questa percentuale è salita al 50%.
Le famiglie italiane si sono dimostrate anche molto propense nei confronti di soluzioni innovative per l’approvvigionamento energetico: di fronte alla possibilità di aderire ad una comunità energetica di condominio, 6 famiglie su 10 si sono dichiarate d’accordo.
Le motivazioni
Ma, oltre all’innegabile emergenza climatica che stiamo vivendo, cosa spinge le famiglie italiane a preferire abitazioni di classe energetica alta?
I motivi sono strettamente connessi al momento attuale: la necessità di risparmiare sulle bollette (67%) e la volontà di produrre in autonomia il proprio fabbisogno energetico (49%).
Nuove abitudini per il risparmio energetico
Di fronte a questa nuova, importante emergenza, le famiglie italiane non solo hanno accresciuto il loro interesse nei confronti dell’efficientamento energetico, ma hanno anche modificato in parte le proprie abitudini, per limitare gli sprechi e, conseguentemente, ridurre i consumi di luce e gas.
Nelle interviste svolte da CasaDoxa quest’anno, il 78% delle famiglie italiane ha dichiarato di spegnere le luci ogni volta che si esce da una stanza (+18% rispetto al 2018), il 72% aspetta che lavatrici e lavastoviglie siano a pieno carico prima di metterle in funzione (+24% rispetto al 2018), il 66% cerca di acquistare sempre prodotti ad alta efficienza energetica (+21% rispetto al 2018), mentre il 57% mantiene il riscaldamento al minimo anche durante i mesi più freddi (+34% rispetto al 2018).
Smart Home, una nuova frontiera
Un altro importante cambiamento rilevato dall’Osservatorio CasaDoxa è il nuovo interesse mostrato dalle famiglie italiane per le cosiddette smart home, ovvero abitazioni connesse e intelligenti che consentono una migliore e più facile gestione della casa.
Nel 2018, solo il 35% delle famiglie italiane si era dichiarato propenso a possedere oggetti smart nella propria dimora, mentre oggi questa percentuale raggiunge il 45%, registrando un aumento del +10%.
Vi sono però profonde differenze generazionali: di questo 45%, la maggior parte è rappresentato dagli appartenenti alla Generazione Z (58%), ovvero dai giovanissimi, con età compresa tra i 18 e i 26 anni, e dai Millenials (56%), che vanno dai 27 ai 42 anni.
Segue la Generazione X (45%), mentre i Boomers (58-76 anni) e i Silver (77+ anni) si assestano a percentuali molto basse, rispettivamente 30 e 19%.
L’impatto del digitale
È innegabile che l’universo digitale, con tutte le sue sfumature ed implicazioni, sia entrato a gamba tesa nelle nostre vite, modificandole profondamente.
Ma, nello specifico, come ha influenzato le abitudini delle famiglie italiane?
Stando ai dati rilevati dall’Osservatorio CasaDoxa, oggi la percentuale di nuclei famigliari che sceglie di acquistare online è aumentato del 34% rispetto al 2018, passando dal 49% all’83%.
In questo caso, le differenze generazionali sono meno evidenti: Generazione Z, Millenials e Generazione X si assestano intorno all’80-90%, seguiti dai Boomers (76%). Solo i Silver si distanziano, registrando un 46%.
Vivere gli spazi domestici: cos’è cambiato?
Il tempo
Il cambiamento più evidente rilevato dall’Osservatorio CasaDoxa riguarda il tempo che trascorriamo nelle nostre abitazioni. Esso è infatti nettamente aumentato rispetto al 2018: oggi, il 68% delle famiglie italiane ha dichiarato di passare più tempo in casa, dedicandosi anche a nuove attività mai svolte prima.
Le attività
Tra le attività domestiche preferite dalle famiglie italiane c’è guardare la televisione (+42%), consumare i pasti (+33-36%), lavorare (+31%) e fare attività fisica (+26%).