Contratti di locazione: quali tipologie esistono?
Tabella dei contenuti
Se possiedi una seconda casa e non sai come utilizzarla, ma vorresti ricavarne un guadagno extra, mettere l’immobile in affitto potrebbe essere la giusta soluzione. Ma in questo caso, quali sono i contratti di locazione che puoi stipulare e qual è quello giusto per le tue esigenze?
Secondo la legge italiana, esistono quattro tipologie di contratti d’affitto: contratto di locazione a canone libero, a canone concordato, transitorio e il contratto d’affitto per studenti universitari. Vediamoli ora uno per uno nel dettaglio.
Contratto di locazione a canone libero
Comunemente conosciuto come “contratto quattro + quattro”, per via della sua durata, questa tipologia di locazione è tra le più diffuse in Italia e consente alle parti di stabilire liberamente il canone d’affitto mensile. Ciò che invece è predeterminato per legge è la durata minima del contratto, che deve essere necessariamente di quattro anni, terminati i quali è previsto un rinnovo automatico di pari lunghezza.
La disdetta del rinnovo da parte del locatore può avvenire solo in alcune circostanze particolari e deve essere comunicata al conduttore con almeno sei mesi di anticipo. Per quanto riguarda, invece, l’inquilino, quest’ultimo può recidere il contratto in qualsiasi momento, ma con un preavviso di almeno tre o sei mesi, a seconda degli accordi presenti sul contratto.
Contratto di locazione a canone concordato
Nel contratto di locazione a canone concordato, il canone mensile viene stabilito sulla base di parametri standardizzati definiti dai Comuni ed è valutato tenendo conto delle caratteristiche e dello stato dell’immobile.
È quindi una tipologia di contratto che garantisce condizioni estremamente favorevoli sia per gli inquilini, che possono beneficiare di canoni calmierati, sia per i locatori, che possono godere di numerose agevolazioni fiscali. Tuttavia, questo contratto è stipulabile solo nelle città ad alta densità abitativa.
La durata del contratto è inizialmente di tre anni, ai quali, salvo disdetta, può seguire una proroga di ulteriori due anni.
Contratto di locazione transitorio
Il contratto di locazione transitorio è appositamente pensato per gli affitti brevi: la sua durata va da un minimo di un mese ad un massimo di 18 mesi. Trascorso il tempo indicato sul contratto, la locazione si considererà conclusa senza il bisogno di comunicazioni, e non potrà essere rinnovata. Il contratto può però essere sciolto in anticipo sia dal locatore, che deve avvisare l’inquilino con almeno tre mesi di anticipo, sia dal locatario, senza particolari vincoli.
Per poter stipulare questa tipologia di contratto, è necessario che l’inquilino dimostri la sua effettiva esigenza transitoria, attraverso una documentazione che attesti la veridicità del suo trasferimento temporaneo, che può essere dovuto, per esempio, ad esigenze lavorative, di studio o di formazione.
Contratto di locazione per studenti universitari
Fin dal nome, è facile comprendere come questa tipologia di contratto sia riservata esclusivamente agli studenti universitari, e può quindi essere stipulata solo nei Comuni dove è presente un Ateneo. Per accedere a questo contratto, lo studente deve essere un “fuorisede”, ovvero seguire un corso di laurea in una città diversa da quella di residenza.
Il contratto di locazione per studenti universitari ha una durata variabile, che va solitamente dai sei mesi ai tre anni. Il rinnovo avviene automaticamente e ha una durata pari a quella iniziale, salvo eventuali disdette da parte del locatore o dell’inquilino.