Mercato immobiliare: 3° rapporto 2017
Il 29 novembre scorso si è tenuto a Milano, presso il Centro Congressi della Fondazione Cariplo, il consueto appuntamento, organizzato da Nomisma e rivolto agli operatori di settore, per presentare il 3° rapporto 2017 sul mercato immobiliare.
Quello che emerge dall’overview di Nomisma è che il mercato immobiliare italiano è in crescita grazie soprattutto al costante miglioramento degli indicatori macroeconomici e all’ingente liquidità a disposizione del sistema finanziario; una risalita lenta, iniziata ormai quattro anni fa, che riesce finalmente oggi a trovare un contesto più favorevole. Il rilancio dell’economia nazionale e un rinnovato clima di cauta fiducia portano infatti ad alimentare il ritorno della domanda di acquisto, con gli italiani che sembrano ora più propensi all’indebitamento per l’acquisto della casa e il sistema bancario che torna finalmente ad accettare di impegnarsi sulla sostenibilità dell’esposizione, un’apertura che da respiro e sostegno a tutti coloro che, negli ultimi anni, si erano rifugiati nell’opzione locativa più per forza che per convinzione.
Il settore immobiliare del nostro Paese presenta quindi concerti segnali di vitalità che lasciano ben sperare: le ultime evidenze raccolte dal monitoraggio del mercato mostrano come sul versante delle transazioni prosegue la dinamica espansiva già segnalata lo scorso anno, anche se con un tasso di crescita fisiologicamente più contenuto, mentre su quello dei valori si è ulteriormente attenuata la spinta deflativa lasciando emergere, in particolare a Milano i primi segni positivi.
Entrando un po’ più nel dettaglio numerico, “dopo la variazione annua del +16% registrata a fine 2016, si stima una significativa riduzione della crescita delle compravendite, che dovrebbe attestarsi nell’ordine del +5% a esito delle dinamiche che hanno interessato il segmento abitativo (+5,5%) e quello terziario e commerciale (+2,2%)”.
Per Nomisma le compravendite di abitazioni in Italia si attesteranno poco sotto le 545 mila. Considerando come termine di paragone il 2006, ultimo anno della fase espansiva, il mercato residenziale si è ridimensionato di circa il 36,6%, pari a oltre 300 mila contratti stipulati in meno.
Nello specifico i 13 mercati monitorati riflettono il trend nazionale, con un incremento del 5,7% nel 2017 (considerando gli ultimi 11 anni, il calo si attesta in questo caso al 20,4%); più pesante lo scotto per gli immobili per l’impresa (-45,6% al di sotto dei livelli pre-crisi).
Passando alle locazioni, Nomisma rileva un crescente ottimismo da parte degli agenti interpellati; il settore è trainato dalla domanda di locazioni brevi (temporanee), da parte di lavoratori in mobilità sul territorio oltreché di giovani (per motivi formativi o esigenze lavorative).
Diminuiscono anche i tempi medi di vendita e locazione, Nomisma stima che occorrano in media 6,5 mesi per vendere un’abitazione e 3 mesi per affittarla.
Il sentiment degli operatori immobiliari asseconda i trend di prossima ripresa per il segmento abitativo e di difficoltà per gli immobili per l’impresa, inoltre secondo Nomisma grazie alla pressione della domanda risulta che “i prezzi siano ormai prossimi all’invarianza, per questo i cambiamenti registrati potrebbero indurre la componente d’investimento, pressoché scomparsa dal mercato al dettaglio, a riattivarsi”.