Hyperloop: il quasi-teletrasporto che sconvolgerà il mercato immobiliare
Roma-Milano in 25 minuti! E se fosse veramente possibile?
Teletrasporto? No, ma quasi! Si chiama Hyperloop, il treno a levitazione magnetica che raggiunge i 1200 Km/h. Nato da un’idea del visionario imprenditore americano Elon Musk, fondatore di Tesla e Space X. “Il quinto mezzo di trasporto”, così viene definito proprio dal suo ideatore. Dopo treno, macchina, nave e aereo.
Moltissimi i progetti per l’implementazione della tecnologia. Emirati Arabi in pole position nel 2020, dove lo sceicco proprietario di Ethiad airways, lo vorrebbe già pronto per Expo 2020 per la tratta Dubai- Abu Dhabi. Tantissimi altri i progetti in tutto il mondo, anche uno tra Corsica e Sardegna, percorribile in 60 secondi!
Hyperloop si basa su un’infrastruttura formata da tunnel d’acciaio a bassissima pressione, scavati sotto il suolo terrestre. L’ assenza di pressione e di attrito, grazie alla levitazione magnetica, permetterà alle capsule-treno (=pods) di raggiungere velocità supersoniche mai raggiunte prima.
Hyperloop si propone di diventare il più rivoluzionario tra i mezzi di locomozione. Rivoluzionario, sicuramente, lo sarà e in tutti gli ambiti, anche e soprattutto, nel settore real estate. Probabilmente lo shock del mercato immobiliare più grande di tutti i tempi.
“Saremo in grado di spostarci come se le città stesse fossero stazioni della metro”. Così commenta Shervin Pishevar, executive chair di Hyperloop.
Immaginate quindi di abitare in una zona lontana centinaia di kilometri da quella del luogo di lavoro, ma di poterla raggiungere in pochissimi minuti. Un settore che, da sempre, vede i prezzi del mattone subire un’inflazione a secondo della vicinanza con i principali mezzi di trasporto, l’ipotesi Hyperloop sconvolgerebbe tutte le dinamiche territoriali instauratesi pian piano negli anni.
Negli Stati Uniti, dove il progetto vedrebbe collegati tra loro ben 35 Stati, il mercato immobiliare verrà completamente rivoluzionato. Gli “hot markets”, con tutta probabilità, perderanno di appeal e nuove zone, prima considerate prettamente rurali, diverranno ambite aree residenziali. In ottica italiana, uno sconvolgimento simile vedrebbe, ad esempio, la riqualificazione di regioni lontane dai punti d’interesse dello stivale nostrano e, allo stesso tempo, un possibile e graduale disinteresse per gli interland delle principali città.
Forse è ancora presto per immaginarsi un futuro fatto di collegamenti che rasentano il teletrasporto, o forse questa realtà è molto più vicina di quando si possa credere!