Cantina e vigneto: un nuovo asset strategico per gli investitori di tutto il mondo
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Uno dei migliori investimenti para-finanziari degli ultimi anni è quello nel vino. Scommettere su un asset materiale, di qualsiasi tipo, rappresenta un’ottima opportunità per un ritorno economico considerevole.
È stato dimostrato che, nonostante la crisi del 2008, questo settore non ha mai registrato perdite, ma ha sempre incrementato i profitti almeno del 7%.
Il vino non solo migliora col tempo, ma acquista anche valore, con i prezzi dei vini italiani e stranieri che registrano una crescita tra il 400% e il 500%.
I vini francesi sono notoriamente tra i più premiati, ma se guardiamo alla nostra Toscana, non possiamo non citare etichette prestigiose capaci di stare al passo con i Cru d’Oltralpe, quali Sassicaia, Ornellaia o Solaia, il cosiddetto “Supertoscano”, considerato tra i migliori vini internazionali. Il Chianti Classico è ormai un marchio che unisce viticoltura e lifestyle, il “Gallo Nero” è caratteristico di una regione che è simbolo di cultura, paesaggi, cibo e uno stile di vita salutare.
Detto questo, la vinificazione è un’arte che prevede una lavorazione complessa, che cura il prodotto con professionalità e dedizione. I produttori possono lavorare sia su piccola che grande scala, rendendo le proprie bottiglie di qualità ancora più pregiate.
La Toscana è attualmente uno dei territori più favorevoli per la produzione di vino, ne è un esempio la tenuta “Tignanello” che si trova nel cuore del Chianti Classico, tra Firenze e Siena. La predominanza del vino toscano è assoluta, con oltre il 50% delle quote di mercato, seguito dal Piemonte con il 40% e con il 10% per le altre regioni italiane.
Per gli amanti del vino e per coloro che aspirano a diventare produttori, Coldwell Banker Chianti Heritage dispone di una serie di proprietà di lusso, destinate alla produzione di vino.
Dalla tenuta di Montalcino, che produce un prestigioso Brunello e vende Sangiovese, situata accanto al casale, ad una tenuta a Castellina in Chianti immersa nella natura e nel paesaggio senese, composta da 13 ettari di vigneti di Chianti Classico.
Quali sono i vantaggi di investire nel vino?
- Investire nel vino ha registrato una consolidata rivalutazione fin dall’inizio: un aumento di circa il 10% in 12 mesi e tra il 160% e il 192% in 10 anni.
- Investire nel vino significa concentrarsi su un prodotto a tassazione zero sugli utili capitali, perché il vino è un bene deperibile.
- Il vino è un business assolutamente stabile: non ha MAI subito crolli improvvisi.
- Il vino è un asset capace di generare profitti anche con investimenti molto piccoli.
- Il vino è sempre stato considerato un porto sicuro più stabile e sicuro dell’oro.
Tuttavia, va evidenziato che i profitti si vedono dopo anni, con obiettivi che variano dal 3 al 5% dell’investimento annuo.
Su quali vini dovresti puntare?
L’Italia è una delle mete più gettonate per gli investimenti nel vino; non a caso viene scelta da molti personaggi famosi come Andrea Bocelli o Sting. La Toscana, in particolare, è tra le prime scelte, data la presenza del Brunello di Montalcino e del Chianti Classico.
Uno degli aspetti fondamentali da prendere in considerazione quando si investe nel vino, è il rendimento.
Il vino, come ogni bene, ha un valore che non è solo emotivo ma anche determinato da tempo, denaro e passione. Il vino, quindi, viene trasformato in un asset di valore grazie al lavoro svolto, che negli anni crea un notevole patrimonio.
È un business, quello dell’oro rosso, che è apprezzato e in continua crescita, ma che comporta comunque dei rischi, soprattutto legati all’inesperienza nel settore. Una passione che si trasforma in un notevole ritorno economico, con profitti facili e veloci ma che richiede tempo e perseveranza come dettato dai cicli della natura.
Se lo guardiamo da questa prospettiva, questo tipo di investimento può anche essere considerato un cambiamento di vita positivo, motivo per cui molti imprenditori hanno intrapreso questa strada, abbandonando un lavoro frenetico e poco salutare.
Ma presta attenzione: non parliamo solo di vino ed etichette nobili. Oggi investire nel settore vitivinicolo significa abbracciare una fetta di mercato ancora più ampia, ad esempio quella dell’hospitality.
Negli anni ’90, quando esplose il fenomeno dell’agriturismo, si trattava di un turismo strettamente legato all’esperienza rurale; negli ultimi 10 anni è nato un nuovo flusso, l’enoturismo, e da un paio d’anni (pandemia permettendo) è in voga un trend in forte crescita: l’esperienza del vino.
Un fenomeno che racchiude le prime due esperienze, ampliando e diversificando la propria sfera d’azione. Oltre a degustazione e accoglienza si parla di cultura, arte, cibo, lifestyle e territorio.
Spesso gli edifici sono destinati ad accogliere l’”enonauta”, un nuovo viaggiatore, più sofisticato ma genuino, desideroso di conoscere la storia del territorio degustandola in un bicchiere.
Finora abbiamo citato solo alcune delle cantine più famose, ma la lista potrebbe essere infinita.
E tu, su quale vino saresti disposto a investire?
L’articolo è stato originariamente pubblicato al seguente link: https://www.chiantiheritage.it/investing-in-wine/