Senior living, un settore strategico su cui investire
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Il mercato del settore immobiliare Senior living (detto anche Silver Housing o Senior Housing) ha prospettive di crescita interessanti anche in Italia.
La quota di over 65 sarà del 34,3% nel 2060 (era il 22,6% nel 2018). Crescerà anche il numero dei “grandi vecchi” (gli over 80), che nel 2060 rappresenteranno il 16,1% della popolazione italiana, rispetto al 7% del 2018.
Dalle ricerche sulla cosiddetta Silver Economy [1] gli over 65 risultano avere un consumo pro-capite medio annuo più elevato, 15,7mila euro (contro i 12,5 per gli under 35); un reddito medio più alto, 20mila euro (a fronte di 16mila degli under 35); una maggiore ricchezza reale pro-capite, 232mila euro (vs 110mila); una solidità finanziaria superiore.
Una risposta alle esigenze abitative di una popolazione “silver” profondamente diversa dal passato, è il Senior Living: uno stile abitativo che favorisce sia l’indipendenza che la socialità.
Non più anziani, ma “Longennials”
Gli over 60 in buone condizioni di salute ed economiche, in grado di affrontare una longevità finora inedita, non vogliono più sentirsi chiamare “anziani” o appartenenti alla terza età. Si chiamano “longennials” [2].
In un Paese come l’Italia, secondo per età della popolazione solo al Giappone, la questione dell’ampio settore dei longennials è quantomai cruciale, seppur poco trattata.
“I senior e la casa”, convegno a Milano
«I senior e la casa» è il titolo del convegno che si è svolto il 15 giugno a Palazzo Castiglioni a Milano, un convegno sull’abitare senior in tutte le sue forme.
Il convegno si è aperto con la presentazione dei risultati di una ricerca effettuata da Active Longevity Institute (A.L.I.) sul tema.
La ricerca è stata condotta su un panel di professionisti, uomini e donne, under e over 55 anni, di livello sociale medio e medio-alto, con rappresentatività statistica di oltre 34mila individui.
Senior Housing, cosa è emerso?
Un terzo degli anziani italiani teme che la casa in cui abita possa rappresentare un pericolo per la propria incolumità; un quarto teme di invecchiare dentro la casa in cui vive per la stessa ragione; e altrettanti soffrono per la carenza di spazio, temendo di non poter ospitare, quando e se servisse, una badante.
Inoltre un terzo degli anziani intervistati cambierebbe casa. Perché? In Italia circa l’80% degli anziani vive in case di proprietà, ma con caratteristiche poco adatte all’avanzare dell’età.
Le domande che il Real Estate si deve porre sono tante, ad esempio: che cosa ci si deve aspettare dal senior living? E che tipo di real estate meglio vi si adatta, tra condomini, resort, comunità o villaggi? La casa media dei longennials è adeguata alla vecchiaia avanzata o deve cambiare?
Cosa sono esattamente i “Senior Living” e perché stanno guadagnando popolarità?
Diversamente dalle soluzioni abitative già presenti sul mercato italiano destinate ad anziani con costante necessità di assistenza, il Senior Living si rivolge ai senior ancora autosufficienti, ma che desiderano vivere in un contesto più protetto dell’appartamento in cui vivevano in precedenza.
Mentre altre tipologie di soluzioni abitative per anziani sono ampiamente diffuse in Italia, il Senior Living rimane ancora una novità che si sta introducendo ora nel mercato.
Il concetto di Senior Living è nato negli Stati Uniti, dove questa soluzione abitativa è concepita sia come villaggio / resort dove rilassarsi e godersi gli anni della pensione sia come primo step in un contesto di assistenza.
I “Senior Living” sono appartamenti (anche case a schiera e condomini possono rientrare in questa categoria) all’interno di comunità o complessi progettati specificamente pensando ai desideri e alle esigenze degli anziani.
Ciò può includere disposizioni come limiti di età e spesso include molti vantaggi, come reception 24/7, piscina, palestra, ristorante e servizi opzionali come assistenza, cura della casa e trasporto.
Molti anziani raggiungono un punto della loro vita in cui vivere in una casa o in un appartamento tradizionale non è più l’opzione di vita migliore o più attraente per la loro situazione.
Elementi di una casa tradizionale, un condominio o persino un appartamento come scale, armadi alti, ecc. possono rendere la vita più difficile con l’avanzare dell’età e le faccende domestiche come la pulizia, il bucato richiedono gran parte del loro tempo.
Per questi e altri motivi, molti anziani stanno ora scegliendo appartamenti per anziani rispetto alle tradizionali opzioni abitative.
Rispetto all’Europa e al Nord Europa, l’Italia è ancora indietro quando si parla di Senior Housing ed esigenze della persona anziana.
Il ritardo del settore è dovuto alla scarsa capacità di innovazione degli operatori del settore per cui la casa solo da poco è pensata non solo per le famiglie, ma anche per più tipi di persona, tra cui l’anziano.
Se in Regno Unito, Francia, Germania o Belgio il settore immobiliare è in continua espansione per quanto riguarda il Senior Housing, in Italia il mercato è oggi solo in fase di avvio.
Senior Living, perché è un settore strategico su cui investire
«Il Senior Housing è un settore strategico al quale stanno guardando anche le pubbliche amministrazioni per la sua capacità di portare benefici a vari livelli: cui sul piano sociale, rispondendo al problema di isolamento della persona; sul piano ambientale, riconvertendo ad appartamenti strutture dismesse e abbandonate e dotando il territorio di un’infrastruttura sociale e infine sul piano economico, dato che il Senior Housing attrae investimenti, genera occupazione e porta alla formazione di reti e consorzi di imprese», spiega Anna Cristofori, direttore operativo di Seremy, dispositivo salvavita pensato per monitorare la salute degli anziani.
[1] L’economia della terza età: consumi, ricchezze e nuove opportunità per le imprese.
[2] Si chiamano «Longennials» e il Real Estate ancora li ignora