Castelli toscani: L’offerta di Coldwell Banker Global Luxury Chianti Heritage
Tabella dei contenuti
Alcuni giorni fa, attraverso le parole di Moira Mancini, broker dell’agenzia immobiliare Coldwell Banker Global Luxury – Chianti Heritage, vi abbiamo parlato dei castelli toscani, illustrando tutti i molteplici vantaggi che questa tipologia di proprietà così unica e straordinaria può offrire ai suoi acquirenti.
Oggi, vi mostreremo alcuni dei castelli più belli della Toscana, che potrete trovare nel portfolio dell’agenzia.
Castello di Vertine
Situato ai margini del borgo medievale di Vertine, nel cuore della regione del Chianti Classico, il Castello di Vertine unisce una storia millenaria con la pace e la tranquillità che contraddistinguono quest’angolo della Toscana.
Questa proprietà, risalente al 1000 d.C., ha attraversato secoli di storia: dopo essere stata teatro degli scontri tra guelfi e ghibellini intorno al 1200, è entrata a far parte della tenuta del Barone Ricasoli e, successivamente, venne acquistata dalla famiglia Trissino dal Vello d’Oro, una delle più antiche e nobili famiglie italiane. La storia più recente della costruzione, quindi, si lega alla figura della Contessa Elena Trissino, famosa artista contemporanea, e ai suoi eredi. Negli anni Novanta la Contessa, spinta dal suo grande amore per il territorio e per l’arte, con il suo patrocinio ha reso il Castello un punto di riferimento per i movimenti artistici italiani di quegli anni, ospitando frequentemente i migliori artisti contemporanei.
Con oltre 1000 metri quadri di spazio abitabile e due ettari di terreno circostante, con boschi, vigneti e uliveti, il Castello di Vertine è decisamente una proprietà maestosa, unica nel suo genere.
La struttura principale conta cinque camere da letto padronali elegantemente arredate ubicate in differenti aree del Castello, tra cui la torre, dalla quale si può godere di una straordinaria vista panoramica sulle colline del Chianti.
Più in basso, all’interno dell’immenso giardino, si trova il cottage, una struttura completamente indipendente composta da una camera singola con bagno.
Il Castello è interamente circondato da un giardino meraviglioso e dominato dalla quiete, impreziosito dai pini sempreverdi, dai tipici cipressi toscani e da moltissimi altri alberi e piante, dislocati in una serie di terrazzamenti, ciascuno caratterizzato da una diversa vegetazione, e, sullo sfondo, i filari di viti Sangiovese.
Sul retro del Castello si incontra una spaziosa terrazza piastrellata, ideale per mangiare all’aperto, mentre al livello inferiore troviamo un’area di prato semicircolare, più ombreggiata rispetto al resto del giardino. Da qui, delle scale in pietra conducono al cottage per gli ospiti, corredato da un proprio patio pavimentato e da un’ulteriore zona pranzo esterna, accessibile dalla cucina e situata al piano inferiore.
Proseguendo nella discesa incontriamo la terrazza solarium, affacciata sulla meravigliosa piscina. Quest’ultima, di forma decisamente insolita e situata in mezzo alle rocce, si trova nella posizione ideale per offrire una spettacolare vista sul tramonto nella valle.
Tutto il giardino, infine, è costellato da numerose opere d’arte e sculture, ideate e realizzate dai precedenti proprietari del Castello, che contribuiscono a rendere l’atmosfera esterna davvero speciale.
Oltre al Castello vero e proprio e alla guest house, la proprietà comprende anche un grande edificio, anticamente utilizzato come cappella, ma successivamente impiegato dal precedente proprietario come studio artistico. Questo comprende un seminterrato e una grande camera padronale, ma, attraverso interventi di ristrutturazione, potrebbe essere adattato ad ospitare molte altre differenti soluzioni.
Nonostante alcune aree della proprietà necessitino attualmente di opere di manutenzione, il Castello di Vertino offre un enorme potenziale, oltre ad essere il luogo ideale per apprezzare e godere della bellezza senza tempo delle colline del Chianti, un’oasi di tranquillità che promette ai suoi ospiti un’esperienza indimenticabile.
Rocca di Staggia
L’imponente Rocca di Staggia, situata a pochi chilometri dalla città di Siena, è ubicata lungo il tracciato della Via Francigena, un’antica e importantissima strada medievale che connetteva Roma al Nord Europa e, conseguentemente, all’Oriente. Tra il Trecento e il Quattrocento, inoltre, la Rocca si trovava al confine tra due degli Stati italiani più potenti dell’epoca, la Repubblica Fiorentina e la Repubblica di Siena, a dominare un piccolo borgo murato che oggi è il paese di Staggia Senese.
La costruzione, antecedente all’Anno Mille, faceva inizialmente parte dei possedimenti della famiglia longobarda dei Lombardi, che, grazie alla posizione strategica del fortilizio, dominavano il vasto e fertile territorio della Val d’Elsa.
Dai Lombardi, la Rocca passò di mano alla potente famiglia dei Soarzi, una delle più influenti consorterie feudali della Val d’Elsa, che, a causa della posizione confinante, prese parte a più riprese alle lotte tra Firenze e Siena.
Il periodo di maggior splendore del Casato risale però al XII secolo, quando, grazie alla crescente importanza assunta dalla Via Francigena, iniziò a svilupparsi il borgo ai piedi del castello.
Alla fine del XIII secolo, la Rocca di Staggia venne acquistata dai Franzesi, una nobile famiglia di origine fiorentina trasferitasi in Francia. Questo Casato aveva fatto fortuna alla corte di Filippo il Bello grazie ad una fiorente attività finanziaria e commerciale che gli consentì, una volta tornati in Toscana, di diventare il punto di riferimento economico, finanziario e mercantile sia di Siena che di Firenze.
In questo periodo, grazie alle straordinarie ricchezze dei suoi proprietari, la Rocca divenne una residenza fortificata di grande prestigio, tanto da essere scelta come sede per importanti eventi diplomatici, come la firma del trattato di pace tra Firenze, Siena, Arezzo e Cortona. Lo splendore e l’opulenza vissuta dal castello in quest’epoca sono testimoniati dalla presenza dei pilastri ottagonali, con capitelli decorati, che ornavano la grande loggia a sostegno della “Sala della Ragione”, della quale attualmente rimane solamente il grande camino a muro.
Alla fine del 1300, la Rocca venne conquistata da Firenze, che la trasformò in un avamposto militare, lasciando il loco solamente una piccola guarnigione di soldati.
Tra il 1300 e il 1500 la Rocca svolse un ruolo di rilievo nella politica di frontiera per la Repubblica Fiorentina. A questo periodo risale la costruzione della seconda cerchia di mura e, molto probabilmente, dell’attuale porta principale. Questi lavori di riassetto della fortificazione vennero verosimilmente eseguiti dalle maestranze dell’Opera del Duomo, che in quegli stessi anni stavano completando i lavori alla cupola di Santa Maria del Fiore, sotto la guida di Filippo Brunelleschi. La prova di questa collaborazione risiede nel ritrovamento, nell’archivio dell’Opera del Duomo, di un documento datato 15 marzo 1431, dove si legge che il grande architetto italiano, al tempo provveditore generale delle opere di fortificazione della Repubblica, venne invitato a Staggia a sovrintendere i lavori. Probabilmente è azzardato attribuire le opere di fortificazione della Rocca al Brunelleschi stesso, ma sono sicuramente riconducibili alla sua impronta stilistica.
Il primo periodo del Rinascimento portò con sé l’invenzione di nuove armi, come le artiglierie, e l’introduzione dell’uso sistematico della polvere da sparo. Queste nuove tecnologie furono determinanti nella realizzazione di una nuova architettura fortificata, risalente all’incirca al 1450.
Durante la Congiura dei Pazzi, che vide scontrarsi le truppe senesi e papali con l’esercito fiorentino, la Rocca di Staggia riuscì a resistere, rimanendo inviolata dai nemici, tanto che Lorenzo il Magnifico, scampato all’attentato, se ne servì come base per la riconquista di tutti i territori perduti, fino al confine con Siena.
In seguito, poco prima della Casata dei Medici, la rocca entrò a far parte del Granducato di Toscana e perse la sua importanza strategica. A metà del Settecento, infatti, sotto il controllo del casato dei Lorena, il fortilizio venne trasformato in podere agricolo.
Solamente molti anni dopo, quando il castello venne acquistato dai Marchesi Venturi Ginori, verranno realizzate nuove modifiche e ristrutturazioni. Il Marchese utilizzò alcuni dei materiali della Rocca per costruire Villa Lecchi, situata a breve distanza dal fortilizio, ricorrendo allo smantellamento dell’antico palatium dei Soarzi. Inoltre, verso la fine del 1800, ampliò l’edificio interno, trasformandolo in una casa colonica.
Nel XX secolo, al termine della Seconda Guerra Mondiale, la Rocca di Staggia venne completamente abbandonata, fino a quando finì nelle mani di una serie di acquirenti privati, che si occuparono della sua ristrutturazione. Gli attuali proprietari, grazie anche alla collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali, hanno proseguito queste opere di manutenzione, riportando la struttura al suo splendore originale. La ristrutturazione, diretta dall’architetto Domenico Taddei, è stata portata avanti con l’obiettivo fondamentale di preservare l’antica identità medievale della fortificazione.
Esternamente, la Rocca è costituita da due cerchie di mura molto alte, corredate da due torrioni rotondi, collocati sugli spigoli a Nord-Ovest e a Sud del perimetro, e da una torre quadrata situata al centro del cortile interno, in posizione angolare sul lato Nord Est.
La pianta del castello è sub-rettangolare, divisa in due parti, da Est a Ovest, tramite un lungo muro interno. A cavallo di quest’ultimo è collocato il cosiddetto mastio: si tratta di una quarta torre in pietra, con porte ad arco acuto e tre bifore ad arco tondo.
La struttura di questa fortificazione richiama modelli estranei alla classica tradizione medievale toscana, ma è riconducibile ad analoghe tipologie architettoniche francesi, probabilmente riconducibili al periodo in cui la Rocca era proprietà dei Franzesi.
La Rocca di Staggia, dunque, rappresenta il perfetto connubio tra un’affascinante storia secolare e una tanto maestosa quanto raffinata architettura. Un luogo dall’enorme potenziale, capace di unire passato e futuro, dando vita ad atmosfere uniche e suggestive.
Se sei rimasto affascinato da queste straordinarie ed uniche proprietà e vuoi saperne di più, visita il sito dell’agenzia immobiliare Coldwell Banker Global Luxury – Chianti Heritage.