Come è cambiato il ruolo dell’agente immobiliare?
Foto sempre più ad alta risoluzione, virtual tour ma soprattutto nuove figure all’interno dell’agenzia per ottimizzare al massimo il tempo dei compratori
Nonostante il mercato immobiliare non sembra stia risentendo della crisi sanitaria, la figura dell’agente immobiliare ha subito notevoli cambiamenti negli ultimi sei mesi del 2020, adattandosi alle esigenze dei nuovi compratori. Adeguandosi in toto alla normativa vigente, le visite vengono fatte unicamente muniti di mascherine e solo dopo la misurazione della febbre sia dei clienti che degli agenti. Infine l’immobile viene igienizzato prima della visita, che avviene esclusivamente su appuntamento.
Gli acquirenti cercano di diminuire il più possibile il contatto fisico, portando l’agente ad una cura sempre più attenta alla presentazione degli immobili, attraverso strumentazioni che permettano la visione della proprietà già dall’online in tutte le sue caratteristiche: foto sempre più accurate e ad alta definizione di ogni angolo della casa, virtual tour e meeting online sono infatti solo alcune delle tecniche adottate in questo particolare momento storico. Come racconta Lorenzo Tellini, broker dell’agenzia Coldwell Banker Prestige di Roma – “Le persone oggi hanno sempre meno tempo da perdere e, già dall’online, vogliono avere un quadro preciso di tutte le informazioni di cui hanno bisogno. Non è più pensabile scoprire nuovi lavori o ristrutturazioni da dover compiere solo alla firma: per questo ci siamo attrezzati per offrire al cliente il supporto di urbanisti e periti che possano dare al cliente un quadro più completo dell’immobile al momento dell’acquisto, così da ottimizzare al massimo il loro tempo.”
Dello stesso parere è Federica Bartolelli dell’agenzia Coldwell Banker Giodare di Roma – “Il lavoro dell’agente immobiliare si è modificato e continua ad adeguarsi a questo momento storico in continua evoluzione. Le competenze giuridiche, tecniche e fiscali sono importanti tanto quanto quelle commerciali: ci viene richiesta una preparazione a tutto tondo.
Le persone sanno bene quello che cercano e il processo decisionale è più rapido, per questo motivo spesso abbiamo una sola possibilità, un solo appuntamento per “impressionare” il cliente.”
Nonostante quindi una prima lunga fase telematica, l’impressione generale che si ha è che la visita dal vivo, soprattutto nella compravendita di un bene così importante come la propria casa, non possa essere sostituita dalle visite virtuali, nonostante queste siano di grande aiuto per massimizzare il tempo a disposizione. Gli agenti hanno quindi una sola possibilità per concludere la vendita, a differenza del pre-covid, in cui i compratori erano soliti prenotare due o più appuntamenti per immobile.
“Un ruolo importante è dato nelle trattative odierne anche dai social network – aggiunge Francesco Suelzu della Coldwell Banker Bodini International Real Estate di Milano. I canali social delle agenzie non sostituiscono di certo gli annunci online, canale principale per il coinvolgimento dei potenziali compratori, ma sono di grande supporto alla brand identity di un agenzia, creando un primo rapporto di fiducia e consulenza con l’acquirente.”
La trattativa si conclude infine, ove possibile, online, grazie all’utilizzo sempre maggiore della tecnologia grazie alla firma online e all’invio telematico di tutta la documentazione necessaria, così da ridurre ancora una volta i contatti interpersonali.
Un dato riscontrato da molti agenti è infine l’enorme richiesta ricevuta per quanto riguarda gli immobili da mettere in affitto o in vendita: parliamo nello specifico di seconde case in località turistiche, che pesano ormai troppo sulle casse dei proprietari, e di piccoli appartamenti, soprattutto nell’area milanese (dentro i bastioni), destinati per brevi soggiorni settimanali o mensili di business man. In crisi invece gli affitti brevi, che ora non possono più dare man forte a studenti, convegni, turismo e esperienze di lavoro o studio di pochi mesi: in questo caso i proprietari stanno ripiegando su affitti di lunga durata, ma meno redditizi, o sulla vendita dell’immobile, per non avere i costi di gestione di una seconda casa.