Tutto quello che c’è da sapere per aprire un bed & breakfast
Il mercato immobiliare è in continuazione evoluzione e uno dei trend più recenti, riguarda senza dubbio l’acquisto di immobili da adibire a bed & breakfast.
Il numero delle strutture a scopo ricettivo – secondo un report stilato nel 2016, dal portale Bed-and-breakfast.it – raggiunge infatti circa 25mila realtà, per un fatturato pari a 270 milioni; complici di queste cifre stellari sono senza dubbio le nuove piattaforme digitali come Airbnb; che hanno reso possibile, a chiunque abbia uno spazio da sfruttare, di trasformarsi in un host.
I motivi per affacciarsi al mondo dell’hospitality possono essere i più disparati: per passione e voglia di conoscere persone provenienti da tutto il mondo; per aumentare gli introiti della famiglia oppure per mettere a reddito una casa inutilizzata.
Dunque, se anche voi state considerando l’idea di investire in questo business, che conta 8 milioni di pernottamenti l’anno, ecco cosa c’è da sapere:
LA PRIMA COSA CON CUI CI SI DEVE CONFRONTARE E’ LA LEGGE
In Italia la materia dei bed & breakfast è disciplinata da una legge generale nazionale a cui si affiancano 21 leggi regionali. Generalmente per avviare un’attività, basta una segnalazione certificata di inizio attività. Con allegati i documenti specifici richiesti dallo statuto della regione; come ad esempio una planimetria dell’immobile, l’atto di proprietà e ovviamente una polizza di assicurazione di responsabilità civile nei confronti del cliente. (vedi tabella sotto)
l’IMMOBILE DEVE ESSERE CONFERME AI REQUISITI EDILIZIO-URBANISTICI E IGIENICO-SANITARI
La struttura deve essere dotata di una sala comune da cui l’ospite può accedere alla camera, i servizi devono invece essere dotati di tutte le attrezzature primarie. Alcune leggi prevedono anche la regolamentazione delle pulizie dei locali e del cambio biancheria.
DOMICILIO O RESIDENZA
Generalmente è richiesto che il titolare del bed & breakfast risieda nell’immobile in questione, in altri casi è invece d’obbligo il domicilio all’interno del locale, durante i periodi di apertura. In alcune regioni, come la Liguria, è sufficiente invece la presenza durante le ore serali e mattutine.
STANZE E APERTURA
Il numero di stanze è anch’esso regolato dalle leggi regionali; ad esempio nel Lazio se ne possono avere un numero massimo di 3. I giorni di apertura/chiusura sono fondamentali per sancire la saltuarietà dell’attività, quindi è necessario rimanere chiusi un determinato numero di giorni, anche non consecutivi. Seguendo questo schema, non sarà necessaria l’apertura di alcuna partita iva.
LA COLAZIONE
Lo dice il nome stesso: bed & breakfast – letto e colazione. La colazione è generalmente inclusa nel servizio, anche qui le modalità sono a discrezione delle leggi regionali che regolano l’utilizzo del tipo di prodotti.
Alcune regioni, come le Marche, prevedono l’utilizzo esclusivo di prodotti del territorio, acquistati da cooperative o aziende del territorio.
LA QUESTIONE DEL CONDOMINIO
Se il locale si trova in un condominio è necessario controllare l’atto notarile d’acquisto ed il contratto, così da appurare che non ci siano clausole limitative rispetto all’utilizzo dell’immobile come struttura ricettiva. Se non vi è alcun divieto si può procedere senza chiedere l’approvazione dell’assemblea condominiale. Tuttavia ci sono delle controversie in atto riguardanti l’entità delle spese condominiali; poiché un’attività di hospitality, non a carattere occasionale, potrebbe determinare un effettivo aumento dei costi a cui far fronte, che dovrebbero essere a carico del titolare.
Non vi resta che consultare le nostre proposte… e trovare la soluzione perfetta, per avviare la vostra attività!
Fonte: elaborazione Centro Studi Confappi-Fna