Censimento 2011: nuovi dati definitivi
L’Istat ha diffuso oggi i nuovi dati definitivi del 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni raccolti nel 2011.
Dal censimento 2011, per quanto concerne più da vicino il settore real estate, emerge un dato confortante: più di sette famigli su dieci sono proprietarie dell’immobile in cui vivono. Questo a conferma che, nonostante la crisi, il mattone resta sempre il punto di riferimento per le famiglie italiane.
Al 9 ottobre 2011 le abitazioni occupate da residenti sono 24.141.324, 2.488.036 in più del 2001 (+11,5%).
Il 28,2% è stato censito nel Nord-ovest, il 19,8% nel Nord-Est, il 19,8% al Centro, il restante 32,2% nel Mezzogiorno.In quarant’anni (1971-2011) le abitazioni occupate crescono del 58%, senza particolari modifiche nella loro distribuzione sul territorio. Rispetto al 2001 l’incremento percentuale più elevato si registra nell’Italia Centrale (14,3%), quello più basso nelle regioni del Mezzogiorno (9,5%).
Sempre nel 2011, ammontano a 54.094 gli altri tipi di alloggio occupati da residenti, a fronte dei 23.336 del 2001. Sono le regioni del Sud a presentare il maggior numero di baracche, roulotte o cantine abitate (15.192, 28,1% del totale); nel Nord-Ovest se ne contano 13.161 (24,3%) mentre il restante 47,6% si distribuisce per il 20,7% in Toscana, Umbria, Marche e Lazio, per il 13,8% nel Nord-Est per il 13,1% nelle due isole maggiori.
In media ogni famiglia ha a disposizione un’abitazione di 40,7 m2, dai 36,8 m2 del 2001, con un massimo in Emilia Romagna di circa 45 m2 e un minimo in Campania di 33,8 m2.
L’abitazione di proprietà è una realtà consolidata nel nostro Paese. Le famiglie che possiedono la casa in cui vivono sono il 72,1% (17.666.209), quelle in affitto il 18% mentre il restante 9,9% usufruisce dell’abitazione dove risiede a titolo gratuito o a titolo di prestazione di servizio.
Nelle cinque ripartizioni italiane la percentuale di famiglie in abitazione di proprietà non si discosta molto dal dato nazionale, varia tra il 69% del Mezzogiorno e il 74% del Nord-Est. Nelle due isole maggiori le famiglie in affitto sono il 14,4% del totale, quota ben inferiore al 20,1% dell’Italia Nord-Occidentale. Per l’abitazione ad altro titolo la percentuale più elevata di famiglie si rileva nelle isole (13,5%), la più bassa invece nel Nord- Ovest (7,7%).
Un altro dato socialmente interessante del censimento 2011 è quello dei separati/divorziati: nel periodo intercensuario il numero è praticamente raddoppiato passando da 1.530.543 a 2.658.943. Un separato/divorziato su due ha un’età compresa tra i 35 e i 54 anni.
Le famiglie, inoltre, sono ancora in aumento ma i nuclei diventano sempre più piccoli:
Seguendo un trend che va avanti da decenni, il numero di famiglie è aumentato fra il 2001 e il 2011, da 21.810.676 a 24.611.766 unità (+12,8%) e rispetto al 1971 la crescita è del 54%.
Le famiglie tendono a essere sempre più piccole, lo si vede dal numero medio dei componenti; nel 1971 una famiglia era mediamente composta da 3,3 persone, nel 2011 da 2,4.
Tutti i dati sono disponibili disaggregati fino a livello comunale consultabili e scaricabili al link: